Amplificatore: Quanti Watt servono?

Mi basta un amplificatore da 100 Watt per il mio impianto Hi-Fi o me ne serve uno più potente? Scopriamo insieme quale dovrebbe essere la potenza del nostro ampli e perché tutta questa corsa ai Watt non ha poi così tanto senso

Quanto deve essere potente un amplificatore?

L’acquisto di un impianto Hi-Fi, che si tratti di un nuovo sistema o di un aggiornamento del nostro setup esistente, non è una cosa semplice. In entrambi i casi infatti, ci aspetta una grossa spesa e per questo le domande sono sempre tantissime.

Capire quale marca scegliere, la timbrica, l’accoppiamento tra tutti i vari elementi, e prima o poi arriverà la fatidica domanda: quanti Watt mi servono? Sono sufficienti, sono pochi o forse troppi?

Cerchiamo di capire quindi effettivamente di cosa abbiamo bisogno, e per farlo dobbiamo snocciolare tre argomenti principali: la sensibilità dei diffusori, la potenza del nostro amplificatore e la dimensione dell’ambiente di ascolto.

E sì, perché non esiste una risposta univoca che vada bene per tutti, ma piuttosto una serie di fattori che ci possono dare un’indicazione su quale sia la potenza più corretta per noi.

Cerchiamo di suddividere gli argomenti, anche se sono tutti intrinsecamente connessi nella valutazione finale.

Sensibilità dei diffusori

Un fattore che ha sicuramente un’enorme influenza sul volume massimo di ascolto che possiamo raggiungere, ma del quale moltissime persone non tengono troppo conto, è la sensibilità dei nostri altoparlanti. 

Questa è una quantità indicata nelle specifiche delle nostre casse ed è espressa in dB (W/m), oppure in dB (2.83V/1m). Nel primo caso non dovremmo tener conto dell’impedenza del nostro diffusore, nel secondo caso sì. Ma quest’ultimo punto lo vediamo quando parleremo del wattaggio del nostro amplificatore. 

Il concetto è molto semplice: maggiore è la sensibilità del nostro diffusore e minore sarà lo sforzo che dovrà fare il nostro amplificatore per raggiungere volumi alti. Ma minore quanto? Beh diciamo da subito, tantissimo.

Infatti il punto focale è che i dB non sono una scala lineare, quindi per far aumentare il volume di poco, se siamo a bassi dB bastano pochissimi Watt dell’amplificatore, ma se siamo a volumi alti, allora la potenza necessaria schizza alle stelle. Facciamo un esempio e chiariamo il concetto.

La teoria ci dice che per aumentare di 3 dB il volume del nostro impianto, l’amplificatore dovrà raddoppiare la propria potenza. Se siamo a bassi volumi e quindi con pochissimi Watt, per noi non sarà un problema, ma l’effetto diventa molto rilevante invece quando superiamo il valore di sensibilità del diffusore.

In effetti, il valore indicato nelle specifiche di cui stiamo parlando ci dice che il nostro diffusore, con 1 Watt di potenza ed ad un metro di distanza, riesce ad emettere una pressione sonora di tot dB, per fissare le idee, ipotizziamo 90 dB.

Ora ovviamente vi starete chiedendo, ma 90 dB sono pochi o tanti? Beh, in realtà la risposta sarebbe dipende, ma visto che stiamo considerando il mondo dell’Hi-Fi, possiamo dire invece che sono tantissimi e nella stragrande maggioranza dei casi ascolteremo musica molto al di sotto del valore di sensibilità dei nostri diffusori e quindi il nostro amplificatore erogherà meno di 1 Watt di potenza.

Quindi abbiamo già scoperto una cosa molto importante, e cioè che per la quasi totalità del tempo utilizzeremo a malapena 1 Watt del nostro amplificatore.

Ma allora perché ci sono amplificatori anche da centinaia di Watt? La risposta sta nel fatto che quando abbiamo a che fare con grandezze non lineari, non è detto che piccole variazioni di una quantità, corrispondano a piccole quantità dell’altra.

Infatti quando iniziamo ad andare al di sopra della soglia di sensibilità dei nostri diffusori, il nostro amplificatore è chiamato a lavorare sul serio e più saliamo di dB, più la situazione diventa drammatica per lui.

Prendiamo come esempio un diffusore che abbia 84 dB (W/m) di sensibilità. Abbiamo detto che ad un metro, e a quel volume, il nostro amplificatore dovrà erogare 1 Watt di potenza. 

Se aumentiamo di 3 dB la pressione sonora, la potenza da erogare raddoppierà. Quindi a 87 dB serviranno 2 Watt, a 90 dB ne serviranno 4 Watt e così via. Se vogliamo raggiungere i 100 dB ne serviranno poco più di 32 Watt.

Il motivo per cui è importantissimo tenere in considerazione la sensibilità dei nostri diffusori quando dimensioniamo il nostro impianto è che variando di poco questa quantità, il risultato finale può variare di molto. 

Infatti, se ora abbiamo a che fare con un diffusore che ha 90 dB (W/m) di sensibilità, per arrivare a 100dB/m, il nostro amplificatore dovrà erogare poco più di 8 Watt di potenza.

Come si intuisce subito, la differenza nel risultato finale è tantissima e quindi raggiungere i 100dB/m con un diffusore o con l’altro non è detto che possa essere fatto con lo stesso amplificatore.

L’altro fattore che dobbiamo considerare in questo senso è che in generale 100 dB sarebbero tantissimi, ma nel nostro caso invece li stiamo considerando emessi da un solo speaker ed ad un metro di distanza. La situazione cambia e di tanto nelle condizioni di ascolto normali, dove abbiamo almeno due diffusori e la distanza può essere maggiore di un metro.

Distanza dal punto di ascolto

Infatti, se abbiamo a che fare con un ambiente medio/grande, come può essere una stanza di 25 mq, e magari il nostro punto di ascolto è a 3 metri di distanza, la pressione sonora del caso precedente passa dai 100 dB di quando eravamo ad 1 metro, a 91dB. Questo ovviamente a livello puramente teorico utilizzando la legge che la pressione sonora di un’onda sferica diminuisce di circa 6 dB per ogni raddoppio della distanza.

Mettiamo l’equazione: dB2 = dB1 – 20 ⋅ log(d2/d1)

Però tutte queste considerazioni sono fatte su un solo diffusore, mentre noi ne abbiamo almeno due e utilizzando il principio di sovrapposizione che ci dice che gli effetti nel punto di ascolto dei due diffusori si sommano, vediamo come questi 91dB diventano in realtà 94 dB. Questo perché dobbiamo aggiungere 3 dB:

K⋅sin(Ѳ⋅t) + K⋅sin(Ѳ⋅t) = 2K⋅sin(Ѳ⋅t) => 10⋅log(2K) = 10⋅[log(2) + log(K)] = 3 + 10⋅log(K)

Ora ci staremmo chiedendo se 94 dB siano tanti o meno. Considerando che stiamo parlando di un ascolto Hi-Fi, quindi casalingo e in una stanza silenziosa, senza troppe persone, allora sono tantissimi. Basti pensare che l’organizzazione mondiale della sanità sconsiglia di stare per un tempo troppo lungo a volumi al di sopra degli 85 dB.

Quindi, se abbiamo un diffusore da 88 dB (W/m) di sensibilità, per ascoltare musica con picchi a 85 dB e con un punto di ascolto a 3 metri, teoricamente servirebbero 2 Watt di potenza dall’amplificatore.

Se invece il nostro impianto audio suona con un punto d’ascolto a 2 metri, con gli stessi diffusori, ne basterà solo 1 di Watt. 

Ci rendiamo subito conto come sicuramente l’ambiente in cui inseriamo il nostro impianto fa un’enorme differenza sulla potenza necessaria che dovrà erogare il nostro amplificatore.

Infatti nel caso di ambienti di piccole dimensioni, come possono essere uno studio o una stanzetta, quindi con un punto d’ascolto che non raggiunge i 2 metri, amplificatori di pochissimi Watt sono più che sufficienti.

Anche nel caso in cui abbiamo a che fare con ambienti più grandi, quindi con un punto di ascolto tra i 2/3 metri, che poi è la stragrande maggioranza dei casi, non ci servono tantissimi Watt e generalmente l’offerta media che varia tra i 50 e gli 80 Watt è più che sufficiente per amplificare a dovere questi ambienti.

Che potenza serve

Abbiamo fatto un po’ di conti e, con un po’ di considerazioni, abbiamo visto che alla fin fine non servono poi così tanti Watt per ascoltare musica in casa. 

Quando scegliamo di acquistare un amplificatore, l’offerta è molto varia, e potremmo incappare in strategie di marketing aggressive. Potrebbe capitare quindi di trovarci davanti degli amplificatori con wattaggi dichiarati non dico falsi, ma raccontati in maniera quantomeno equivoca.

Imparare a leggere le specifiche tecniche relative alla potenza di un amplificatore ci può aiutare quindi a capire meglio le sue reali caratteristiche.

Come abbiamo visto all’inizio, la sensibilità di un diffusore spesso viene espressa in dB (W/m) invece che dB (2,83V/m), a causa dell’impedenza degli altoparlanti che può essere diversa da un modello all’altro.

Infatti, minore sarà l’impedenza del diffusore e più, a parità di Volt erogati, saranno i Watt che il nostro amplificatore riuscirà ad esprimere.

Per rendere il confronto più semplice e oggettivo, quando si sceglie un amplificatore, è opportuno focalizzarsi sulla potenza erogata in Watt a 8 Ohm, su 2 canali e sull’intero range di frequenze udibili (da 20 Hz a 20 kHz).

Questa scelta non implica che tale valore sia necessariamente “giusto” o “sbagliato”, ma rappresenta un parametro utile per confrontare le diverse schede tecniche in modo omogeneo.

In più, se riusciamo, cerchiamo anche di capire quale è il wattaggio per cui il produttore sta indicando quel valore di THD, che rappresenta la distorsione armonica. Riusciremo così a scovare quelle strategie di marketing che ci propinano amplificatori da 150 Watt che, andando a vedere le caratteristiche, andrà bene se riusciranno ad erogarli su 4 Ohm, monocanale e con un livello di distorsione del 10%.

Come esempio mettiamo le specifiche di tre marchi noti nel mondo dell’Hi-Fi e cioè Marantz, Denon e Cambridge Audio.

Notiamo come ognuno di questi brand utilizzi metodi diversi per definire la potenza e la bontà dell’amplificatore, ma l’unico dato che riusciamo a confrontare meglio è quello relativo agli 8 Ohm. 

Conclusioni

In definitiva quindi, come abbiamo potuto vedere, per ascoltare musica con il nostro impianto Hi-Fi in casa, non è che servano così tanti Watt e nella maggior parte dei casi poche decine di Watt sono più che sufficienti per ascoltare musica anche ad altissimi volumi. 

Altro fattore che influisce è il trattamento acustico, nel senso che meglio sarà trattato l’ambiente d’ascolto e con più facilità riusciremo ad alzare il volume. Al contrario un ambiente poco trattato e risonante ci darà la sensazione di confusione musicale e non saremo per niente tentati di alzare il volume d’ascolto.

Quindi il mio consiglio quando dobbiamo scegliere un amplificatore è quello di non guardare i Watt, almeno in prima battuta, ma piuttosto di ascoltarlo in un ambiente simile al nostro e possibilmente con diffusori come i nostri, così potremo capire veramente di cosa è capace e se fa per noi.

E voi, a che volume ascoltate la musica dal vostro impianto? Fatecelo sapere nei commenti.